correva l'anno 1990
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Questo
è un anno molto particolare per me, segnerà la fine della società nautica con
mio cognato...ma andiamo con ordine..
Due
sono le gite di maggior interesse:
la
prima fu quella effettuata fino al Montenero, vicino a Livorno,
che abbiamo fatto in compagnia di un altra Barca, quella del cugino di mio
padre, Giuliano Bazzani, che aveva una pilotina con entrobordo a gasolio
del cantiere MOTOMAR di Piero Lari di Vada, questa minicrociera di tre
giorni ci ha visto partire come al solito dalla Ns. postazione fissa di Baratti,
con tappa a Cecina per la notte, ricordo il grande divertimento che provai nel
fare una tappa assieme ad un altra imbarcazione, ne approfittai anche per
scattare delle foto dal mare al mio Gobbi.
L'obbiettivo
era quello di andare a pranzare nel porticciolo privato di Scaglietti,
primario dell'ospedale di Careggi che Giuliano, diceva di
conoscere bene....ma appurai che il porticciolo era nato come privato, ma gli
era stato espropriato in quanto abusivo e adesso i pochi metri di banchina sono
a disposizione di tutti e di Scaglietti nemmeno l'ombra....
Entrati
dentro la piccola darsena, Giuliano mostrò chiaramente le sue doti di
vero marinaio, con una manovra, da far arrossire anche un cieco per la vergogna,
si avvicinò alla banchina, scese con l'ancora in mano e la passò intorno ad un
lampione, ritornando poi in Barca per fermare la cima, a quel punto cercai di
spiegargli che l'ancora doveva essere utilizzata in altro modo, non per
arpionare i lampioni....
Lui
mi guardò stupito e mi disse....qui il fondale non tiene e questo è il miglior
ancoraggio che si possa fare....
Certo,
osservando il suo assieme di ancora - catena - cima, capii perché non gli
teneva, l'ancora era da 2 Kg, di catena ne aveva 50 cm e la cima era quella
galleggiante rossa e bianca che si usa con il salvagente anulare.......e per
ancorare una Barca di 6 Mt con un entrobordo diesel ci vuole ben
altro.....comunque ci facemmo anche lì una bella mangiata, con tanto di
spaghetti e secondo....la sera però al momento del rientro ci accorgemmo che il
Maestrale era aumentato notevolmente e quando fummo al pari delle secche di vada
vedemmo per la prima volta i cosiddetti..."MOSTRI"......ma il Gobbi
non si fece intimorire (noi si però) e rientrammo a Cecina per la sosta
notturna.
La
seconda gita la facemmo in Agosto e la meta era molto più ambiziosa….. l'Isola
del Giglio, i giorni a disposizione erano almeno 7 quindi c’erano tutti i
presupposti per una “Grande Vacanza”……
Ricordo
che la prima tappa la facemmo a Castiglione della Pescaia, la nuova
darsena era in costruzione e si poteva ormeggiare con la propria ancora, in
banchina, senza pagare nulla, Eleonora aveva 3 anni e guarda
caso… proprio nel piazzale di fronte c’erano le giostre… quindi Vi lascio
immaginare quale fu il nostro programma per il dopo cena…
Al
mattino seguente, fatto rifornimento (soprattutto alimentare), ci dirigemmo
verso l’argentario ma all’altezza di Marina di Grosseto (cioè solo
dopo miglia) ci accorgemmo che il tempo non era dei migliori e decidemmo di
sostare lì la seconda notte…..Eleonora era davvero fortunata…..anche
lì sul piazzale di fronte c’era il Luna Park… quindi, una volta assegnatoci
l’ormeggio e ovviamente… riempito le ns. pance… serata da sballo….(?) ai
giochini….
Il
mattino seguente, il responsabile dell’ormeggio, saputo che la Ns.
destinazione era il Giglio mi dice:
ma
sei ancora qui in questo borro?…..cosa aspetti ad andare a vedere un po’ di
vero mare?….vai vai… ma che ci fai qui?
Non
ci fece neppure pagare….(mai più successo) e quando Gloria e Eleonora
fecero ritorno dall’immancabile rifornimento quotidiano partimmo senza
indugiare…… prua sul Giglio s’intende…..ma superata Cala di
Forno il cielo che fino ad allora sembrava nebbioso ci apparve molto
nuvoloso e durante la sosta per la colazione a Eleonora (che beata lei se
ne stava dormendo in cabina) ascoltai il bollettino meteo sul VHF…..che
recitava pressappoco così:
Burrasche
previste in arrivo forza 7….vento e moto ondoso in intensificazione…..
E
io esclamai…..allegria…. se c’era previsto un terremoto era peggio…… e
cambiato il programma di navigazione decidemmo di fermarci poco più
avanti… nella tranquillissima e stupenda Talamone.
Ben
presto ci rendemmo conto che trovare un posto Barca in quel periodo non era cosa
semplice, stranamente, alla banchina riservata al transito (dove non si paga),
c’era un posto libero… e io subito calai l’ancora e 30 Mt di catena e
cima…..ma una volta completato l’ormeggio mi resi conto del perché…..quel
posto era libero…. era proprio sopra lo scarico a mare di un borro che emanava
un fetore tremendo…… dissi allora… và bè… mangeremo
e poi ci spostiamo…. ma il tempo volgeva al peggio… iniziò a piovere e
il fetore aumentò a tal punto che non era più possibile restare lì, complice
il tasso di umidità che grazie alla pioggia rendeva necessarie le bombole da
sub per riuscire a respirare… e quel fetore diventava sempre più
nauseabondo…. ma al momento di salpare ecco che scoprii un altro dei motivi per
il quale quel posto era libero…..davanti… proprio sotto la mia ancora
……. c’era la catenaria per i locali…..(una catenaria è un insieme di
catene e cavi messi sott’acqua e fissati in modo stabile ai quali sono fissate
le cime di ormeggio……)
Giuro
che non ho mai durato tanta fatica in vita mia, l’ancora lì, non ce la volevo
lasciare…. e neppure la catena, il mio salpaancore automatico (leggasi mia
moglie Gloria) improvvisamente si guastò… e dovetti fare tutto a mano
da solo…… o meglio una mano me la dette…..ma sollevare una catenaria del
peso di svariate centinaia di Kg…. non fu
cosa facile…. ma non mollai e dopo 100 minuti (si avete letto bene,
quella battaglia durò più di un ora e mezza) riuscii a sollevare la catenaria
che tiene ormeggiate decine di imbarcazioni da pesca a telamone e sotto la
pioggia, l’afa, il puzzo e il sudore che mi grondava come un fiume in piena da
tutte le parti…..riuscii a liberare l’ancora…… mai riposo fu più
meritato e una volta ottenuto un posto a pagamento (mamma mia quanto è caro Talamone)
al pontile galleggiante (in allestimento ancora provvisorio, perché proprio
quell’anno stavano rifacendo tutta la banchina nuova) ci deliziammo in un
ricchissimo pranzo… mi sembra … Pollo arrosto..se non sbaglio e
successivamente il meritato riposo.
Talamone è un posto speciale, il paese è incantevole, lo scenario e la posizione geografica altrettanto, di notte poi, tutto si accentua fino a renderlo quasi “magico”
Il giorno seguente, smaltito il tempaccio, partiamo per
il Giglio e arrivati a Porto Santo Stefano dirigo la prua
sull’Isola meta del Ns. pellegrinare, il vento però…. inizia a soffiare
sempre più forte e quando siamo a 5 minuti di orologio da Giglio Porto….
il
mare inizia a fare qualche spumettina Bianca….Eleonora stava ancora
dormendo…..(ma quanto dormiva?) mentre Gloria (mia moglie) inizia a
sbiancare in volto…. io lo conosco quell’atteggiamento…..quando fa così….
mancano
pochi secondi all’esplosione…. e difatti… manco a dirlo…. a 3 minuti (2
miglia circa) da Giglio Porto… si mette a urlare a squarciagola…….HO
PAURA…… RIPORTAMI INDIETRO……… VOGLIO ANDARE A CASA…. io
mi fermo immediatamente, cerco di farle capire che oramai siamo arrivati…. il
viaggio era fatto…… ma lei… in preda al terrore per quelle onde che facevano
dondolare a malapena la Barca…. minacciandomi di fucilazione sul posto, fu
irremovibile……. o torni indietro o mi butto di sotto e torno a
nuoto… .resomi conto che ogni tentativo di spiegazione sarebbe stato
inutile…. virai di 180° e ritornai a Porto Santo Stefano…… alla
vista da vicino della costa, Gloria ritornò in se…..ma ormai il Giglio
ce lo potevamo scordare…..io a quel punto decisi che ci saremmo andati
un'altra volta…… infatti passammo la giornata proprio lì davanti a Porto
S. Stefano e per la sera (dopo aver telefonato all’ormeggiatore di Talamone
per prenotare di nuovo il posto) ritornammo dove eravamo la mattina……..ma Talamone
è così deliziosa che non ci parve vero.
Il
giorno dopo, sulla via del ritorno, facemmo scalo in uno dei posti più
incantevoli della Maremma, Cala di Forno… sarà stato per il
leggero vento di scirocco, sarà stato per la luna…..ma quel giorno l’acqua
era stupenda, la baia che degrada verso terra con fondo sabbioso mi sembrò un
luogo magico…..facemmo 300 bagni, tuffi dalla Barca e mangiammo lì… ancorati
in 2 Mt di acqua con il mare immobile, unica nota negativa (ma non ci riguardò
direttamente) una Barca della Guardia di Finanza che faceva controlli
sulle dotazioni di sicurezza, Barca a Barca, mentre erano ormeggiate e stavano
mangiando… il massimo del disprezzo verso chi se ne sta in pace a godersi un
attimo di relax……. comunque a parte quello…..la giornata fu stupenda e
ripartiti facemmo rotta su Punta Ala, una notte la dovevamo passare anche
lì… se non che crociera era?…..
Punta Ala… che ricordo… smontai mezza cabina a causa di uno strano rumore che
veniva da sotto la Barca… fino a quando non scoprii che il rumore veniva dalla
banchina…… meno male…. mi presi uno spavento…… il giorno
seguente…. fatto il solito rifornimento (alimentare e di benzina), mentre
usciamo dal Porto… la torre di controllo, con l’altoparlante posto
sull’esterno… ci dice..”Arrivederci…. Gobbi”…. la Ns.
sensazione fu quella di essere veramente dei “marinai” a bordo di una
vera “Barca”….la crociera si conclude così…… come Ulisse
che a pochi metri da Itaca vede sfumare il sogno di arrivare…..noi
abbiamo visto il Giglio……. ma se è vero che Ulisse prima o
dopo ce l’ ha fatta a tornare a casa…. anche noi prima o dopo …..ci arriveremo…
al Giglio.
Continua nel 1991...............